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Una Poesia dedicata al poeta Patrick Kavanagh

Un evento inaspettato è capitato qualche giorno fa. Con piacevole stupore abbiamo ricevuto una mail di un giovane poeta, scrittore, aforista e compositore marchigiano, Fabio Strinati – la cui biografia la troverete su Anarcopedia  – che ha pensato di inviarci un suo componimento lirico dedicato al poeta irlandese Patrick Kavanagh  e  con grande piacere lo pubblichiamo.

Prima però di passare alla lettura della lirica, facciamo un breve excursus biografico di Patrick Kavanagh, per conoscere un po’ di più il poeta a cui Strinati ha dedicato i suoi versi.

Patrick Kavanagh

E’ stato uno fra i poeti, scrittori e narratori irlandesi più conosciuti del ‘900.

Nacque il 21 ottobre 1904, nel villaggio di Inniskeen, nella contea di Monaghan, in Irlanda. Suo padre era un calzolaio e aveva una piccola fattoria. All’età di tredici anni Kavanagh divenne apprendista calzolaio, ma si arrese 15 mesi dopo ammettendo di non aver realizzato un paio di stivali indossabili. Per i successivi 20 anni, Kavanagh avrebbe lavorato nella fattoria di famiglia prima di trasferirsi a Dublino nel 1939.

La scrittura di Kavanagh portò alla pubblicazione di alcune poesie su un giornale locale nei primi anni ’30. Nel 1939, suo fratello Peter, che era un insegnante di Dublino, lo esortò a trasferirsi in città per affermarsi come scrittore. La Dublin Literary Society lo soprannominò “That Monaghan Boy“.

Kavanagh trascorse gli anni magri della guerra a Dublino, dove nel 1942 fu pubblicato il suo poema epico The Great Hunger, che rappresentava la povertà e l’inibizione sessuale del contadino irlandese. Poema che lo mise in seri guai con i suoi editori. Nel 1947 fu pubblicata la sua prima grande raccolta di poesie A Soul for Sale che furono il prodotto della sua giovinezza a Monaghan. Dopo la guerra pubblicò il romanzo Tarry Flynn (1948) che parla di un piccolo contadino che sogna una vita diversa come scrittore e poeta, una sorta di romanzo autobiografico. All’inizio degli anni ’50, Kavanagh e suo fratello Peter, fondarono il settimanale chiamato Kavanagh’s Weekly, fallendo in pochi anni poiché il punto di vista editoriale era troppo ristretto. Nel 1954 due grandi eventi cambiarono la vita di Kavanagh.

  • In primo luogo Kavanagh citò a giudizio il giornale The Leader per aver pubblicato una sua caricatura ritraendolo come alcolizzato. L’avvocato John A. Costello , altamente qualificato, difese The Leader e vinse il caso. Costello fu procuratore generale d’Irlanda (1926–1932) e in seguito divenne Taoiseach (1948–1951 e 1954–1957). Alla fine lui e Kavanagh divennero buoni amici.
  • In secondo luogo, poco dopo che Kavanagh perse questo caso , gli fu diagnosticato un cancro ai polmoni ed è stato ricoverato in ospedale, dove gli fu rimosso un polmone. Fu durante il recupero da questa operazione, rilassandosi sulle rive del Canal Grande a Dublino, che Kavanagh riscoprì la sua vena poetica. Iniziò ad apprezzare la natura e l’ambiente circostante e ispirò a loro per molte delle sue poesie successive.

Punto di svolta: Kavanagh inizia a ricevere consensi

Nel 1955 Macmillan respinse un dattiloscritto di poesie di Kavanagh, che causò al poeta una grave depressione. Patrick Swift, in visita a Dublino nel 1956, fu invitato da Kavanagh a guardare il dattiloscritto. Swift fece quindi in modo che le poesie fossero pubblicate sulla rivista letteraria inglese Nimbus (furono pubblicate 19 poesie). Ciò si rivelò una svolta e Kavanagh iniziò a ricevere l’acclamazione che aveva sempre sentito di meritare. La sua successiva collezione, Come Dance with Kitty Stobling , era direttamente collegata alla mini-collezione di Nimbus .

Tra il 1959 e il 1962 Kavanagh trascorse più tempo a Londra, dove contribuì alla rivista X di Swift . Durante questo periodo Kavanagh soggiornò occasionalmente con gli Swift di Westbourne Terrace. Tenne conferenze all’University College di Dublino e negli Stati Uniti, rappresentando l’Irlanda in occasione di simposi letterari, ed divenne giudice dei Guinness Poetry Awards.

A Londra frequentò spesso il suo editore, Martin Green , e la moglie di Green, Fiona, nella loro casa di Tottenham Street, Fitzrovia . Fu in quel momento che Martin Green produsse Kavanagh’s Collected Poems (1964) su richiesta di Patrick Swift e Anthony Cronin “.

Nell’introduzione Kavanagh scrisse:

” Un uomo si diletta innocentemente in parole e rime, e scopre che è la sua vita.”

Kavanagh sposò la sua compagna di lunga data Katherine Barry Moloney nell’aprile del 1967 e si stabilirono insieme sulla Waterloo Road a Dublino. Kavanagh si ammalò subito dopo il matrimonio, proprio in occasione della prima rappresentazione teatrale del suo romanzo Tarry Flynn,  recitato dalla compagnia Abbey Theatre al municipio di Dundalk. Morì pochi giorni dopo, il 30 novembre 1967, in una casa di cura di Dublino.
La sua tomba si trova a Inniskeen adiacente al Patrick Kavanagh Center. Sua moglie Katherine morì nel 1989 ed anche lei è sepolta lì.

La reputazione di Kavanagh come poeta si basa sulla qualità lirica del suo lavoro, sulla sua padronanza del linguaggio, della forma e sulla sua capacità di trasformare l’ordinario in qualcosa di significativo che porta il lettore dei suoi versi a vivere con sentimento la sua lirica.

Fabio Strinati

Fabio Strinati
Fabio Strinati

È grazie a Patrick Kavanagh se oggi scrivo qua e là qualche verso di poesia. Sono cresciuto con i suoi versi, le sue storie; tutto ciò che lo riguarda è per me come una boccata d’aria fresca.

SFUMATURE IRLANDESI

 

A Patrick Kavanagh

Sfumature nel cielo e nel vuoto
seguono speranze, un sogno
in riva a un lago setacciato
da occhi scavati nel cielo
le verdi midlands lontane e sperdute,
Dublino mai tramonta
né si sparpagliano i versi
lungo fessure accese da sguardi,
in un apparire di lacrime e di vetri.

Lunghi respiri assiepati tra isole e scogliere.

I colori freschi del mare, i sensi
a poco a poco svaniti incisi
sopra rocce adulate da uno scrigno, sole
sepolto nell’intarsio e nell’ignoto.

Alcune parole riposte nella quiete
traspaiono torbiere.

 

Siamo davvero felici di pubblicare questa sua lirica e ringraziamo di cuore Fabio Strinati per questa ventata d’aria fresca, leggera, idilliaca e bucolica.


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