L’Origine dei nomi celtici
Nello studiare i nomi celtici, mi è sembrato chiaro che qualsiasi glossario avrebbe mancato di almeno una comprensione di base della storia della gente da cui nascono i nomi. Quando sono andata a leggere le origini e la spiegazione dei nomi contenuti, ho incontrato frequentemente riferimenti a portatori di lance, aurighe, bovini, bellezza, santi ecc. Per comprendere appieno il significato dei nomi, occorre prima di tutto conoscere chi era il popolo celtico di cui ha già parlato Paolo Sirocchi nell’articolo “I Celti” .
Di tutti i popoli di cui la storia da conto, pochi possono vantare il carisma dei Celti, popolo nomade di cui non si conosce la loro vera origine. Oggi la visione popolare di essi è di una razza dalla pelle chiara e dai capelli biondi che miscelavano passione per la guerra con l’amore per l’arte; un romantico, focoso, abile, creativo, mistico popolo che fu infine spinto verso gli angoli più lontani del Nord Ovest dell’Europa, dove preservarono la loro cultura fino ai giorni nostri a dispetto delle ripetute oppressioni.
Mentre molti aspetti della moderna visione dei Celti sono accurati, l’intera storia è più complicata.
Innanzitutto i Celti non si possono descrivere come razza – come spiegava Paolo Sirocchi nel suo articolo – , piuttosto sembra abbiano formato una serie di tribù autonome nelle quali usi e costumi variavano, ma la cui comune connessione era il linguaggio, sebbene nelle varie forme.
Inoltre, era un linguaggio usato per il discorso piuttosto che per la scrittura. Laddove i Celti lasciarono una ricca eredità di gioielleria, metallo, scultura in pietra e altri mestieri, non lasciarono invece nulla di scritto in nessun modo, per dirci esattamente chi erano, da dove provenivano e come vivevano la loro vita.
Ciò che si conosce del popolo Celtico, giunto fino a noi proviene da tre fonti:
- Le descrizioni da parte degli scrittori Greci e Romani, i soli migliori osservatori dell’epoca, ma inclini a porre la loro interpretazione su ciò che hanno visto del modo di vita dei Celti;
- I reperti archeologici, che hanno già dato molte informazioni e continuano a rivelare ancora tanto;
- I Nomi propri e di famiglia.
I nomi Celtici sono stati trovati sulle monete e apparivano sia tra le iscrizioni latine sulla pietra che i manufatti di metallo, così come i nomi di luoghi celtici esistenti, hanno fornito un legame tra il linguaggio celtico sopravvissuto e la lingua antica che ha dato ai Celti la loro identità originale ( Irlandesi, Scozzesi, Gaeli, i Manx, Gallesi, Cornish e i Bretoni ).
Tuttavia la vera identità dei Celti rimane qualcosa di misterioso che si aggiunge al loro carisma.
Come più volte è stato scritto da studiosi ed amanti della storia celtica, questo popolo, oltre ad occuparsi di artigianato, erano contadini, coltivatori, e allevatori di bestiame. Essere un allevatore di bestiame era simbolo di ricchezza. Formavano delle tribù governate da Re, le cui linee di discendenza reale andavano da Re a nipote. Quindi, in Irlanda ad esempio, si possono trovare le referenze di nomi con il prefisso “O” ‘, che significa “discendente di“. Nell’irlandese antico ciò era scritto “Uì”, come in “Uì Brien” (nipote di Brian).
Fu questa classe dirigente potente e ricca che diede ai Celti una loro l’immagine stereotipata di guerrieri dai capelli biondi, dal corpo massiccio e dalla barba selvaggiamente incolta.
Ecco come sono descritti nei racconti dei Greci e dei Romani, che li avrebbero visti sul campo di battaglia:
“spesso a torso nudo, i loro corpi erano dipinti di azzurro e i loro capelli portati all’indietro erano ricoperti di una sorta di calce, che accentuava il loro aspetto fiero e possente, contrariamente a i soldati dei paesi del Mediterraneo.”
Si sa che i Celti erano un popolo bellicoso. In battaglia erano truci e spietati, facevano di tutto per incutere timore al nemico, ma seguivano sempre gli ordini del loro capo.
Nel IV° secolo a.C. la loro natura belligerante si rivelò in tutta la l’Europa, culminando nel brutale assalto di Roma. I Romani li conoscevano come “Galli”, i Greci come “Keltoi”. Furono senza dubbio la forza predominante in Europa a quel tempo.
Il trasferimento dei Celti nelle isole Britanniche è anch’esso una questione interessante.
Osservando dove geograficamente la cultura celtica è sopravissuta ai giorni nostri – Irlanda, Galles, Highlands Scozzesi, Cornovaglia e Bretagna – è facile presumere che i Celti furono spinti verso il Nord Europa dall’avanzata dei Romani, finché non andarono ad occupare nient’altro che le frange occidentali delle Isole d’Irlanda e di Gran Bretagna. Ma questo non è un caso. Innanzitutto i Celti del ramo Irlandese erano di origine differente da quello Britannico, con una versione differente di linguaggio: Il Goidelic in opposizione al Bretonico.
Fino alla cristianizzazione dell’Irlanda e della Gran Bretagna da parte dei monaci missionari, tra cui San Patrizio, le leggi e il floklore veniva tramandato a voce dai Druidi, che avevano questo compito nella comunità, una combinazione di studiosi e mistici, che portarono il reale potere tra i Celti.
Nel mentre che i missionari diffondevano il cristianesimo in tutta l’Irlanda e negli angoli più remoti della Gran Bretagna celtica e della Bretagna, la cultura celtica ne veniva ampiamente influenzata, cosicché i Celti, abbandonando progressivamente il paganesimo, adottarono i nomi Cristiani. Come pure le loro arti si stavano spostando verso la Cristianità. L’Irlanda era ora il focolaio della cultura Celtica. Non toccata dagli invasori romani e sassoni, avvinta dagli evangelisti cristiani, il caratteristico stile celtico, che era arrivato più di mille anni prima, fiorì e si diffuse fino a diventare uno stile che influenzò l’Europa continentale. Anche l’invasione dei Vichinghi dell’Irlanda nel VIII sec. ebbe una impatto notevole sulla cultura Celtica, ma dato che le terre Celtiche gradualmente vennero assorbite nella Gran Bretagna nel medioevo ed oltre, il loro linguaggio e i loro costumi iniziarono a scomparire.
Giunti a questo punto possiamo avere un’idea di ciò che influenzò maggiormente il linguaggio e di conseguenza i “nomi propri” con cui i Celti si chiamavano.
I nomi Celtici si dividevano per categorie:
- – Tratti della personalità;
- – Lineamenti fisici;
- – Ruoli o responsabilità;
- – Eventi particolari;
- – Luoghi.
Facciamo esempi pratici:
ESEMPI DI NOMI CHE CARATTERIZZANO I TRATTI DELLA PERSONALITA’:
Nomi Femminili – Nomi Maschili
ALICE DEMPSEY
BRIGIT EWAN
BRYANNA MARVIN
CATRIONA UILLIAM
ENYA YESTIN
ESEMPI DI NOMI CHE CARATTERIZZANO I LINEAMENTI FISICI:
Nomi Femminili – Nomi Maschili
AOIFE ALLAN
DARA BODY
EIRWEN CASSIDY
GWENNETH FLYNN
ORLA PEARCE
ESEMPI DI NOMI CHE CARATTERIZZANO I RUOLI O RESPONSABILITA’:
Nomi Femminili – Nomi Maschili
BETRYS ALASTAIR
CARA BRENDAN
DEIRDRE CARNEY
MORRIGAN CONCHOBAR
RYANNE PADRAIC
ESEMPI DI NOMI CHE CARATTERIZZANO EVENTI PARTICOLARI:
Nomi Femminili – Nomi Maschili
AIBREAN BREDON
HAYLEY DRUST
ESEMPI DI NOMI CHE CARATTERIZZANO LUOGHI:
Nomi Femminili – Nomi Maschili
AVENIE ARGYLL
BLAIR CLOONEY
DEMELZA DALLAS
GAEL DENZEL
LAORANS KEITH
Approfondire il loro significato è una curiosità che lascio soddisfare a voi che leggete. A tal proposito suggerisco un libro interessante per andare a fondo all’argomento:
“The Celtic Names” di Sean McLaughlin Ed. ACTURUS PUBLISHING LIMITED
Buona Lettura
Féach tú go luath
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