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Guinness, storia della più famosa birreria d’Irlanda

Da quando abbiamo aperto questo blog non ci siamo volutamente occupati della Guinness, poichè pensavamo che gli amanti dell’Irlanda ne conoscessero già la storia. Tanti turisti italiani hanno visitato la Guinness Storehouse a Dublino e volendo, con l’ausilio dell’audioguida, c’è la possibilità di ascoltare le incredibili vicende di questa famosa birreria.
I suoi due secoli e mezzo di storia sono stati costellati da tanti cambiamenti sociali, economici, politici, ma è sempre stata un’azienda che ha saputo cavalcare le epoche, mostrando una grande resilienza ai mutamenti. Ecco perchè ci siamo decisi a fare una breve ricostruzione storica.

Arthur Guinness

Arthur Guinness fu il fondatore della famosa birreria irlandese.  Nacque il 24 settembre 1725 da una famiglia aristocratica, nella casa materna, alla fattoria Read di Ardclough, contea di Kildare o vicino a Celbridge dove i suoi genitori vivevano all’epoca della sua nascita. Morì a Dublino il 23 Gennaio 1803, a 77 anni.
A 27 anni, nel 1752, il padrino di Guinness, Arthur Price, arcivescovo di Cashel della Chiesa d’Irlanda, gli lasciò in eredità 100 sterline che Arthur, suo padre e suo fratello investirono per aprire, nel 1755, una fabbrica di birra a Leixlip, a soli 17 km da Dublino con buonissimo esito. Mentre la birreria di Leixlip continuava a crescere ed avere successo, Arthur puntò gli occhi sulla capitale, dove trovò, nella zona sud-ovest del centro della città, una fabbrica di birra fatiscente che sentiva di poter espandere conosciuta come St. James’s Gate Brewery. Difatti Arthur lasciò la birreria di Leixlip, che fece gestire al fratello minore, per spostarsi a Dublino dove, il 31 dicembre 1759 firmò un contratto di locazione di 9.000 anni dell’area edificata e degli spazi adiacenti, per un totale di 4 acri (16.000 m2 ), di proprietà dei discendenti di Sir Mark Rainsford  il cui affitto annuale era di £ 45. Questo birrificio si trovava in St. James’s Gate. Fu qui che fu fatta la storia e tutt’oggi è sede della Guinness. La firma rossa fiorita di Guinness è ancora copiata su ogni etichetta della GUINNESS in bottiglia.

Arthur Guinness non solo era un grande uomo d’affari e un grande produttore di birra, ma aveva in mente di fare del suo meglio per aiutare a salvare la società irlandese. Il suo animo filantropico si accese quando si convinse che il liquore (prodotto che costava pochissimo in particolare il gin ma di alto grado alcolico), stesse distruggendo le classi inferiori in Irlanda negli anni 1750 e credeva che tutti avrebbero dovuto avere accesso a una birra di alta qualità, in una forma di alcol più sana. Come tale, sostenne la riduzione delle tasse sulla birra del politico irlandese Henry Grattan, che fece una campagna per la libertà legislativa al parlamento irlandese alla fine del XVIII secolo tra il 1780 e gli anni ’90. Così catturò due piccioni con una fava: da una parte avrebbe potuto portare avanti il suo intento e dall’altra la produzione della birra gli sarebbe costata meno in quanto avrebbe pagato meno tasse. Si dice però, al di là delle facili battute, che Arthur sia stato un brav’uomo, con una grande moralità e umanità, amava anche fare donazioni a scopo di beneficenza, lavorando per garantire una migliore assistenza sanitaria ai poveri e persino sostenendo pubblicamente, nel 1793, l’emancipazione cattolica, nonostante provenisse da un alto ceto di famiglia protestante. Tale era la sua dedizione a garantire un buon tenore di vita per tutti, che sanificò e bonificò alcune aree urbane fatiscenti di Dublino per dare un tetto sulla testa ai suoi dipendenti e ai ceti meno abbienti. Persino i gatti sono apparsi sugli annuali per il loro lavoro nei birrifici Guinness, premiati con un extra di guadagni per tenere lontani i topi. I suoi dipendenti ricevettero benefici anche molto tempo dopo la morte di Guinness avvenuta nel 1803, come l’assicurazione sanitaria, i pasti agevolati, le pensioni, i salari più alti e altro ancora. Vantaggi senza precedenti in un’Irlanda del XVIII, XIX e XX secolo.
Sembra che non ci fosse nulla in cui Arthur non eccellesse, dato che lui e sua moglie, Olivia Whitmore – che aveva sposato nella chiesa di St. Mary a Dublino nel 1761 – ebbero un matrimonio estremamente fruttuoso. In tutto, la povera Olivia diede alla luce 21 bambini, dieci dei quali sopravvissero fino all’età adulta.

GUINNESS Storehouse – ©Simonetta Ecchia for “Irlanda on the Road”

Storia della Guinness

Nel 1778, Guinness iniziò a vendere la birra “Porter”, un nuovo tipo di birra inglese, inventato a Londra nel 1722 da un birraio di nome Ralph Harwood. La Porter era diversa dalla birra bionda perché veniva preparata usando orzo tostato, conferendo alla birra un colore rubino scuro e un aroma ricco. Così Arthur la riprodusse. La “Porter” di Arthur ebbe così tanto successo che nel 1799 decise di smettere del tutto di produrre birra bionda per concentrarsi solo sulla “Porter”. Arthur Guinness preparò diversi tipi di “Porter” per soddisfare diversi gusti, tra cui una birra speciale per esportazione chiamata “West India Porter”. Questa birra è ancora prodotta oggi  ed è nota come GUINNESS Foreign Extra Stout. Rappresenta il 45% di tutte le vendite GUINNESS a livello globale ed è popolare in Asia, Africa e Caraibi.

Benjamin Lee Guinness

Nel 1850, il figlio di Arthur II, Benjamin Lee Guinness, rilevò l’attività. Sotto la guida di Benjamin venne introdotta, nel 1862, l’etichetta del marchio di fabbrica della GUINNESS. Le caratteristiche principali dell’etichetta del marchio sono ancora oggi utilizzate nella livrea del marchio GUINNESS: la firma di Arthur Guinness, l’Arpa e la parola “GUINNESS”. Il successo del business ha contribuito a elevare la posizione della famiglia nella società irlandese, tanto che Benjamin divenne Lord Mayor di Dublino nel 1851 e contribuì anche generosamente al restauro della Cattedrale di San Patrizio, donando circa £ 150.000 dell’epoca.

Edward Cecil Guinness

Benjamin morì nel 1868 lasciando l’attività al figlio Edward Cecil Guinness. Sotto la guida di Edward, il St. James’s Gate Brewery divenne il più grande birrificio del mondo e prima “Corporate”, come birrificio, quotata alla Borsa di Londra. Di conseguenza nel 1886, Edward divenne presidente di questa grande “Corporate”, carica ricoperta da un membro della famiglia Guinness fino al 1986. Alla fine del XIX secolo le vendite delle GUINNESS Stout avevano raggiunto 1,2 milioni di barili all’anno, il birrificio ebbe anche un’espansione territoriale fino a 60 acri per fare spazio alla produzione, allo stoccaggio, al confezionamento, e aveva una propria ferrovia e vigili del fuoco; divenne una città all’interno di una città.
Edward, come suo padre, contribuì al benessere della forza lavoro del birrificio e il popolo di Dublino. Istituì il Iveagh Trust per fornire alloggi a prezzi accessibili per le classi lavoratrici. A quel tempo i dipendenti del birrificio erano lavoratori con i più alti redditi a Dublino che percepivano benefit come pensioni e cure mediche assistenza sanitaria, che non era fornita dallo Stato in quel tempo. Il commercio di esportazione era fiorente, ma si sapeva poco della condizione di GUINNESS nei mercati esteri, così nel 1890 furono assunti dei viaggiatori che avevano il compito di recarsi in tutto il mondo per fare una vera e propria indagine di mercato in cui era stato venduto il prodotto GUINNESS, fornendo rapporti sui loro viaggi e preziose informazioni per aiutare la società a migliorare la qualità del prodotto da vendere in determinate aree.

GUINNESS Storehouse ©Pietro Malaguti

Il XX secolo

Alla fine del XX secolo, GUINNESS era diventato un marchio internazionale e il più grande birrificio del mondo. Nel 1901 fu istituito un laboratorio, per usare la scienza al fine di migliorare le la qualità intrinseca del prodotto. Edward morì nel 1927 e suo figlio, Rupert Guinness, divenne il nuovo presidente. Sotto la presidenza di Rupert l’attività si espanse ulteriormente. Per la prima volta fu costruito un birrificio GUINNESS all’estero aperto nel 1936, al Park Royal di Londra.
Nel 1929 fu lanciata la prima campagna pubblicitaria ufficiale per GUINNESS. Ciò rappresentava una rottura significativa di una tradizione che si basava esclusivamente sulla qualità e sul buon nome del prodotto per generare vendite. S.H. Benson Limited venne scelta come agenzia pubblicitaria per la prima campagna. È stato un successo al punto che l’agenzia fu per oltre per 40 anni il punto di riferimento al quale l’azienda affidò la cura del brand, del marketing e della pubblicità, creando alcuni dei più memorabili poster e pubblicità televisive nella storia. S.H. Benson impiegò l’artista John Gilroy, responsabile di poster in due delle campagne più famose per GUINNESS. Nella prima usò lo slogan “Guinness for Power”, mostrando persone che eseguivano incredibili imprese di forza potenziate dalla GUINNESS.

2 DART SCORE BOARD TIN SIGNS. 21 by 13ins, 'AIM FOR A GUINNESS ...
Guinness for Power

Il poster più popolare di questa serie era “Man with Girder” (1934) mostrando un operaio che trasporta senza sforzo una massiccia trave in testa. La seconda campagna ha caratterizzato gli animali dello zoo con lo slogan “My Goodness, My Guinness”.

Immagini degli interni di Guinness Storehouse ©Simonetta Ecchia

Guinness Zoo Rule #1 - Don't take the lion's stout. | Guinness ...

Lo sfortunato guardiano dello zoo, con una caricatura di Gilroy, sorvegliava la famiglia di animali che cercava di impedire al guardiano dello zoo di godersi la GUINNESS.

Seguì un maggiore coinvolgimento nel marketing dei prodotti e nel 1951 fu costituita una nuova società, la Guinness Exports Limited, per imbottigliare, commercializzare e distribuire GUINNESS all’estero. Ciò ha anche fornito un maggiore controllo sulla qualità del prodotto.
Ulteriori sviluppi del prodotto avvennero tra cui il lancio di GUINNESS Draft nel 1959. Per la prima volta la GUINNESS spillata sotto pressione, usando un sistema di erogazione di gas misto in barre, produceva una pinta con la caratteristica crema in vetta al bicchiere.
Durante tutto questo periodo ebbe luogo una grande revisione delle macchine per la produzione di birra e furono installate nuove attrezzature per la produzione di birra nel Birrificio. Ciò ha comportato la sostituzione di recipienti di legno e ferro con recipienti di alluminio e acciaio inossidabile.

Interno della Guinness Storhouse ©Simonetta Ecchia for “Irlanda on the Road”

Nel 1962 il nipote di Rupert, Benjamin Guinness, divenne presidente. Fu l’ultimo membro della famiglia Guinness a ricoprire questo incarico, che mantenne fino al 1986.
La fabbrica di birra al Park Royal di Londra si dimostrò vincente e ulteriori fabbriche di birra all’estero per GUINNESS furono costruite in Nigeria (1962), Malesia (1965), Paesi del Camerun in modo che GUINNESS potesse essere prodotta localmente. Entro la fine del XX secolo, La GUINNESS veniva prodotta in 49 paesi e venduta in oltre 150.
Il birrificio Gate di St. James è stato ulteriormente modernizzato ed è diventato completamente automatizzato, rendendolo uno dei birrifici tecnologicamente più avanzati al mondo. Nel 1996 il birrificio è diventato uno dei primi al mondo ad essere accreditato con ISO 14001, lo standard internazionale di gestione ambientale.
Nel 1964 fu costruita una nuova struttura di ricerca e sviluppo e furono realizzate ulteriori innovazioni. GUINNESS Draft in Can è stato lanciato nel 1988 grazie all’innovativo “widget”, un’invenzione rivoluzionaria nella tecnologia di confezionamento della birra. Il widget ha portato GUINNESS Draft in casa per la prima volta: in pratica sono le confezioni in lattina che troviamo ora in un normale supermercato.
Nel 1997 Guinness Plc si è fusa con Grand Metropolitan Plc in una fusione di £ 24 miliardi. È stata costituita una nuova società chiamata “Diageo” Plc. Il nome “DIAGEO” deriva dalla parola latina per “giorno” e la parola greca per “mondo”, perché ogni giorno, in tutto il mondo, milioni di persone apprezzano i marchi dell’azienda.
Brewhouse 4, un birrificio all’avanguardia a St. James Gate a Dublino, è stato inaugurato ufficialmente nel 2014. Il nuovo birrificio è uno dei più tecnologicamente avanzati e sostenibili dal punto di vista ambientale al mondo, ed è anche il più grande birrificio più robusto del mondo. Il birrificio consuma oltre 100.000 tonnellate di orzo irlandese all’anno e continua a contribuire in modo determinante all’economia irlandese.
GUINNESS Stout oggi è venduta in oltre 150 paesi in tutto il mondo e ogni giorno vengono venduti 10 milioni di pinte.

Composizione

La birra Guinness è composta da acqua, orzo , estratto di malto tostato, luppolo e lievito di birra . Una parte dell’orzo viene tostata per dare alla Guinness il suo colore scuro e il sapore caratteristico. È pastorizzato e filtrato . Gli studi affermano che la Guinness può essere benefica per il cuore . I ricercatori hanno scoperto che “i composti antiossidanti nella Guinness, simili a quelli presenti in alcuni tipi di frutta e verdura, sono responsabili dei benefici per la salute perché rallentano il deposito di colesterolo dannoso sulle pareti delle arterie”.

Fino al 2016 la produzione di Guinness, come per molte birre, prevedeva l’uso di colla di pesce. La colla di pesce veniva utilizzata come agente chiarificante per depositare la materia sospesa nella vasca. La colla di pesce veniva trattenuta nel fondo, ma era possibile che nella birra venissero trasportate quantità minime. Nel febbraio 2018, si decise che l’uso della colla di pesce nel progetto di Guinness doveva essere interrotto e al suo posto sarebbe stato utilizzato un agente di chiarificazione alternativo. Ciò ha reso il progetto di Guinness accettabile per vegani e vegetariani.

(fonte/Source: archivi della Guinness Storehouse)


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