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Il Claddagh Ring

  • Simonetta Ecchia Di: Simonetta Ecchia
  • Dom 18 Feb 2018
  • 9:45 pm

Orla & Ryann

Prima di spiegare il significato intrinseco ed estrinseco di questo anello particolarissimo, voglio raccontarvi un aneddoto che ci capitò molti anni fa. Quando vidi per la prima volta questo anello, fu proprio a Bologna, la mia città natale. Non ne conoscevo l’esistenza prima, né tanto meno il suo significato.
Era una fredda serata d’autunno.  Trascorremmo qualche ora a cena con amici. C’era un’atmosfera allegra, spensierata e distesa. Tramite amici comuni, conoscemmo due ragazzi irlandesi, studenti universitari.
Lei, Orla, il cui nome in gaelico significa “Dorata”, veniva dalla Contea di Galway, precisamente dal Connemara, studiava Astronomia. Minuta e spiritosa, dallo sguardo dolce, ma fiero, capelli lunghissimi di un colore ramato scuro.
Lui Ryann, il cui nome in gaelico significa “Piccolo Principe”, veniva dalle alte terre del Nord Ovest, dalla Contea di Donegal, studiava ingegneria. Forte, alto, due occhi grandi scuri ed il sorriso amabile.
Entrambi appassionati di musica celtica, si erano piaciuti subito. Questa passione per la musica fu il motore che li spinse ad avvicinarsi a Pietro, il mio amato compagno, Maestro e suonatore di cornamusa.
Ryann suonava già da tempo la cornamusa scozzese nelle sue terre, sugli alti picchi delle Slieve League Cliffs, contemplando l’oceano nei giorni di pioggia; Orla si divertiva ad imparare la Gaita Gallega, strumento assai diverso da quelli che normalmente vengono suonati in Irlanda, ma proprio per questo la affascinava.
Si conobbero in uno dei tanti bar del centro, vicino all’università, tra una lezione e l’altra.

Durante la cena si capiva che Orla stava sulle spine: alternava momenti di euforia a silenzi inspiegabili, come se stesse riflettendo su quello che avrebbe dovuto fare, rigirando nervosamente l’anello che portava alla mano destra. Un anello bellissimo d’argento composto da due mani che tenevano un cuore sormontato da una corona.

La osservai anch’io in silenzio per non disturbare i suoi pensieri. Poi presi coraggio e le feci i complimenti per l’anello che portava al dito, poiché aveva attirato la mia attenzione. Orla mi spiegò che simboleggia l’Amore, la Lealtà e l’Amicizia. Mi disse che era una antichissima tradizione della sua terra e che prima di lei lo indossò sua madre e sua nonna.
Proseguì la spiegazione aggiungendo che indossato nell’anulare della mano destra con la punta del cuore rivolta verso le dita significa che si è in cerca di un legame sentimentale; indossato nell’anulare della mano destra con la punta del cuore rivolta verso il polso significa che il legame sentimentale è stato trovato.

Ryann faceva finta di nulla continuando a parlare con gli altri commensali, ma osservava attentamente Orla che continuava nervosamente a girare l’anello fra le dita.
Dopo 15 interminabili minuti, la ragazza se lo tolse e lo posò sul tavolo quasi in cerca di una risposta dalla persona che le stava accanto.

Simonetta Ecchia Photography

La prima cosa che feci, fu fotografare quell’anello solitario, mistico, puro, che già conosceva la risposta (immagine qui sopra). Magicamente tutto si chetò. Il vociare e le risa che fino a quel momento avevano distinto la serata si erano di colpo quietate. Nessuno più parlava, nessuno osava turbare quel magico momento, poiché tutti eravamo in trepidante attesa.

Ryann conosceva bene il significato di quel simbolo e delicatamente colse l’anello dal tavolo, prese la mano destra di Orla e dolcemente lo infilò nell’anulare con la punta del cuore rivolta verso il polso guardandola sorridente negli occhi, in modo che Lei comprendesse i suoi sentimenti. Poi, tenendole la mano, gliela chiuse fra le sue. Era nato un Amore fatto di Lealtà e Amicizia.
Per qualche tempo continuammo a frequentare i due ragazzi, poi all’improvviso, senza nessuna spiegazione, non rispondevano più alle chiamate, né ai messaggi. Erano due ragazzi straordinari che si erano incontrati lontani dalla loro terra e per i quali provavo sentimenti di amore ed amicizia come se fossero stati figli miei, ma non li vedemmo più.

Mai avrei pensato che quell’anello e quell’episodio fossero il presagio di un nuovo capitolo della mia vita e quella di Pietro. Mai avrei pensato che questo anello fosse un simbolo così forte e potente. Mai avrei pensato di rivedere quell’anello indossato ad altri fidanzati o sposi.
Mai avrei pensato, successivamente, di vederlo indossato a mia figlia Isabella. Ed invece ….

L’Anello dell’Amore

Il Claddagh Ring (anello di Claddagh) è un anello di fidanzamento irlandese, composto da due mani che tengono un cuore sormontato da una corona.
Le mani simboleggiano l’amicizia, la corona è simbolo di lealtà e il cuore dell’amore.

Questo anello deve l’origine del suo nome ad un villaggio di pescatori sulla Baia di Galway, in Irlanda, chiamato proprio “claddagh” (parola che in gaelico indica la sabbia rocciosa tipica di quella zona). Tuttavia è molto popolare anche in Scozia, dove molti irlandesi si sono trasferiti.

In Irlanda lo scopo per cui questo anello viene scelto, è manifestato dal modo in cui viene indossato.

Infatti, il Claddagh Ring può simboleggiare sentimenti diversi:

  • Ricerca di un legame sentimentale oppure dimostrazione di essere liberi da legami: l’anello viene indossato sull’anulare della mano destra, con la punta del cuore rivolta verso la punta delle dita;
  • Legame sentimentale: anulare della mano destra, con la punta del cuore puntata verso il polso;
  • Fidanzamento ufficiale: l’anello viene indossato sull’anulare della mano sinistra, con la punta del cuore puntata verso la punta delle dita;
  • Matrimonio: anulare della mano sinistra, con la punta del cuore puntata verso il polso.

I primi esempi di questo anello (in oro, argento e bronzo), sono dei veri e propri capolavori: alcuni di essi sono oggi in mostra presso il “National Museum of Ireland” a Dublino, e il “Victoria and Albert Museum” a Londra.

Per moltissime persone che hanno dovuto lasciare l’Irlanda durante la carestia del XIX secolo il Claddagh Ring è diventato l’unico legame duraturo con la propria patria e l’unica eredità familiare.

È proprio nel periodo della carestia che l’anello cominciò a diventare popolare fuori dal Connemara, grazie all’esodo dall’ovest.

In questo periodo divenne un prezioso ricordo delle origini della famiglia, un simbolo del legame con il passato, trasferito da madre in figlia primogenita per secoli.
Accanto al Claddagh Ring, esiste un altro anello, chiamato “Fenian Ring” e risalente a circa 200 anni fa, caratterizzato dalla presenza di due mani e due cuori, senza corona.

Tale anello rappresenterebbe la battaglia per la Repubblica d’Irlanda, anche se, comunque, il Claddagh Ring tradizionale è sempre rimasto il modello vero e proprio (con la corona a simbolo della lealtà, in ricordo del Regno Irlandese e dell’eredità britannica).

Da dove proviene ogni simbolo che forma il Claddagh Ring?

Per scoprirlo bisogna andare molto indietro nel tempo, all’epoca degli dèi celti. Dagda, il padre degli dèi, era un essere potente, con la capacità di far splendere il sole; secondo la leggenda la mano destra dell’anello appartiene proprio a lui.

Anu (dea conosciuta poi come Danu), era l’antenata e madre universale dei Celti, ed è lei che sembra rappresentare la mano sinistra del Claddagh Ring. La corona rappresenta Beathauile (nome che significa “la vita intera”), che non sembra sia una persona o un dio, ma appare a rappresentare il principio vitale e la vita in sé. Infine il cuore rappresenta i cuori di ogni membro dell’umanità.

Un’altra interpretazione del significato dell’anello è strettamente collegata al trifoglio, uno dei più antichi simboli irlandesi. Questa interpretazione vuole che la corona sia il Padre, la mano sinistra il Figlio e la mano destra lo Spirito Santo, tutti concentrati sul cuore al centro, che simboleggia l’umanità.

Attraverso ogni simbolismo, comunque, un tema ricorre sempre, ovvero che l’anello simboleggia l’amore, la lealtà e l’amicizia, in lingua gaelica, “Gra, Dilseacht agus Cairdeas” – pronunciato “graw, dealshocked ogis cordiss”).

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