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Tara: La Collina sacra dei Grandi Re d’Irlanda

La Collina di Tara (Hill of Tara) è un sito archeologico antichissimo che è stato valorizzato maggiormente, negli ultimi anni, dal passaggio dell’autostrada M3 che da Dublino congiunge il Nord-Ovest. Inaugurata nel giugno 2010, passa attraverso la valle di Tara-Skryne, così come la strada N3 esistente.

Spesso quando andiamo a Dublino facciamo tappa a questo sito, perché porta in sé segreti che probabilmente non saranno mai svelati ed ogni volta è una sorpresa!

Tara, che si trova vicino al fiume Boyne, è un complesso archeologico situato tra Navan e Dunshaughlin nella contea di Meath, in Irlanda. Contiene una serie di monumenti antichi e, secondo la tradizione, era la sede del Gran Re d’Irlanda.

Hill of Tara

 

La leggendaria residenza degli Ard-Rì, gli antichi Re di Irlanda

La Collina di Tara fu il centro spirituale e politico più importante dell’antica Irlanda. Al giorno d’oggi, Tara è tornata a far parte della natura con le sue colline erbose che dominano su tutte e quattro le province dell’Irlanda. Solo la pietra fallica eretta al centro del Royal Enclosure ci racconta le sue glorie passate.

Era la sede della scuola druidica degli Ard-Rì ed era anche la residenza dei Feniani, cioè i Cavalieri del Destino, protettori dell’Irlanda. Un nome che è stato preso a riferimento nella politica attuale dal partito della Repubblica d’Irlanda, il Fianna Fáil, i cui aderenti si definiscono appunto Feniani.

Sulla sommità della collina, a nord della dorsale, si trova una zona dalla forma di un’ovale risalente all’età del ferro, che misura 318 metri nel verso nord-sud e 264 metri nel verso est-ovest.
E’ racchiuso da un fossato interno e da un terrapieno, conosciuto come Ráith na Ríogh (il Forte dei Re, noto anche come Recinto Reale).

I più importanti lavori di scavo sono i due recinti collegati: un forte ad anello bivallato, un tumulo ad anello noto come Teach Chormaic (Casa di Cormac ) e il Forradh o il seggio reale.

A nord degli anelli fortificati si trova una piccola tomba portale risalente al neolitico nota come Dumha na NGiall (il Tumulo degli Ostaggi ), costruita intorno al 3400 (cal.) AC.

Nel mezzo del Forradh è collocato un menhir, che si crede sia la Lia Fáil (Stone of Destiny) in cui furono incoronati i Grandi Re d’Irlanda.

Secondo la leggenda, la pietra urlava se una serie di sfide fossero state soddisfatte dall’aspirante re. Si dice che questa specie di stridio era udibile in tutta l’Irlanda.
Da quanto viene riportato, la Pietra del Destino faceva parte di quattro Doni che i Tuatha de Danann consegnarono agli Ard-Rì per fondare l’Irlanda.

I doni erano costituiti da una coppa, una pietra, una lancia, una spada.

Lia Fáil (Stone of Destiny)

Molte sono le leggende che avvolgono di luce misteriosa questo affascinante menhir, molte delle quali sono in conflitto fra di loro.

Una di queste dice che la Lia Fáil sia stata portata in Irlanda da un popolo semi-divino conosciuto come i Tuatha Dé Danann. Sembra che questo popolo avesse esplorato le “Isole del Nord” dove acquisì molte abilità manuali, spirituali e magiche in quattro città: Falias, Gorias, Murias e Finias.

Da ognuna di queste città, spostandosi poi in altri luoghi, portarono via un tesoro che diventarono i quattro leggendari tesori d’Irlanda.

  • Da Falias portarono via la Lia Fáil Pietra del Destino; 
  • Da Gorias la Claíomh Solaiso Spada di Luce;
  • Da Finias la Sleá Bua o la Lancia di Lugh;
  • Da Murias il Coire Dagdae o il Calderone del Dagda.

Alcuni cronisti scozzesi del tredicesimo secolo supposero che la Lia Fáil avesse lo stesso significato della pietra di Scone in Scozia.

Secondo un antico racconto mitologico, Lia Fáil venne portata via da Tara nel 500 d.C. quando il Gran Re d’Irlanda Murtagh MacEirc la prestò al suo prozio, Fergus (in seguito noto come Fergus il Grande) per l’incoronazione di quest’ultimo in Scozia. Il sotto regno di Fergus, Dalriada, a quel tempo si espanse per includere la parte nord-est dell’Ulster e parti della Scozia occidentale.

Non molto tempo dopo l’incoronazione di Fergus in Scozia, lui e la sua cerchia ristretta furono sorpresi, durante la navigazione verso l’Irlanda, da una strana tempesta al largo della costa della contea di Antrim, a causa della quale tutti perirono. La pietra rimase in Scozia, motivo per cui Murtagh MacEirc è stato registrato nella storia come l’ultimo re irlandese ad essere incoronato.

Tuttavia, lo storico William Forbes Skene ha commentato: “È piuttosto straordinario che mentre la leggenda scozzese porta la pietra a Scone dall’Irlanda, la leggenda irlandese porta la pietra a Tara dalla Scozia.”

Sembra però che la Lia Fian sia stata erroneamente  identificata come “la pietra del Destino”, poiché mentre sulla Lia Fal (la Pietra del Destino) sedeva il re legittimo, la Lia Fian (la Pietra dei Guerrieri) si trovava eretta al centro della dimora del re supremo.

E’ costituita interamente di granito, ha la forma di un lingam (fallo).

Ma dov’è la pietra a forma di yoni (vagina) necessaria per equilibrare la presenza del lingam al centro di questo sito che avrebbe dovuto rappresentare la femminilità?

La Lia Fáil fu ritenuta magica : quando il legittimo re supremo d’Irlanda ci mise sopra i piedi, si disse che la pietra ruggiva di gioia. Alla pietra è anche attribuito il potere di ringiovanire il re e anche di dotarlo di un lungo regno.

Secondo Lebor Gabála Érenn, Cúchulainn (eroe della mitologia irlandese, protagonista del ciclo dell’Ulster nonché del folclore di Scozia e dell’Isola di Man) la divise con la sua spada quando la pietra non gridò all’incoronazione del suo successore prediletto, Lugaid Riab nDerg.

Da quel momento in poi non urlò più, eccetto all’incoronazione di Conn Cétchathach of the Hundred Battles  e sempre secondo una leggenda, all’incoronazione di Brian Boru nel 1002.

 

Il Tumulo degli Ostaggi (Mound of the Hostages – Dumha na nGiall)

E’ un’antica tomba a corridoio situata sulla Collina di Tara ed è una struttura neolitica , costruita presumibilmente tra il 3350 e il 2800 aC. Di forma circolare, ha un diametro di circa quindici metri ed alta tre metri. È costruita nello stesso stile della tomba di Newgrange.

Mound of the Hostages – Dumha na nGiall

La struttura è a forma di cupola con un inserto per l’ingresso e una piccola porta, posta a circa un metro dal lato del monumento. La porta è incorniciata da pietre verticali non decorate.

Come è comune nelle tombe a corridoio, questo allineamento consente al sole nascente di illuminare il passaggio solo due volte all’anno, illuminando la camera all’interno.

Il passaggio del tumulo è illuminato rispettivamente le mattine di Samhain (all’inizio di novembre) e Imbolc (all’inizio di febbraio).

All’interno, il passaggio nel Tumulo degli Ostaggi si estende per quattro metri di lunghezza, un metro di larghezza ed è alto 1,8 metri.

Contiene sillstones decorati con immagini di turbinii, cerchi e disegni di motivi a “X” tipici dell’arte funeraria del mesolitico.

Sillstones

Il tumulo fu usato per le sepolture dal neolitico antico fino al 1600 – 1700 aC. Ci sono circa dai 250 ai 500 corpi sepolti nel tumulo, stratificati sotto il passaggio.

I defunti venivano spesso cremati e le loro ceneri, insieme al loro corredo si spargevano sul pavimento della tomba. Questi corredi funerari comprendevano ceramiche decorative, urne, perline di pietra e spille d’osso. I resti venivano poi ricoperti con lastre di pietra.

Con questo metodo, strati di cenere e pietra si sono accumulati nel tempo, in seguito alle diverse tumulazioni praticate.

Poiché molte sepolture si sono susseguite nell’arco dell’età del bronzo e lo spazio non era più disponibile, alcuni corpi furono tumulati uno sopra l’altro. Oltre 40 resti sono stati rimossi dalla tomba nel momento in cui fu scoperta.

All’interno è stato ritrovato il corpo di un’adolescente dell’età del bronzo che fu posto in una posizione rannicchiata in una semplice fossa scavata nella terra.

Un defunto fu ritrovato con i suoi gioielli ancora indossati: una collana di perle decorata, un coltello di bronzo e un punteruolo in bronzo. Indice del fatto che fu una persona estremamente importante.

Una leggenda antica come il tempo

La leggenda narra che un giorno, quando il sole stava tramontando, una fitta nebbia avvolse la collina e apparvero degli strani esseri che si definirono Popolo dei Dana” (Tuatha Dé Danann), una stirpe di origine divina che nella mitologia irlandese viene descritta come “proveniente dal nulla e scomparsa nel nulla”.

Prima di andarsene – cosa che avvenne da un giorno all’altro, proprio come quando erano arrivati – questi esseri straordinari lasciarono in dono agli uomini quattro oggetti che avevano poteri soprannaturali: una coppa, una pietra, una lancia e una spada. Oltre ovviamente a tutte le loro conoscenze scientifiche, astronomiche e agli insegnamenti di medicina, che permisero agli uomini di vivere in pace e in armonia, seguendo le vie della saggezza e della giustizia.

Da qui il collegamento di questo magico luogo con il “Cielo” e con le stelle.

Ma chi erano queste strane creature? Da dove venivano, e dove sono ritornate? Ad uno studio più approfondito è risultato evidente a molti studiosi che nel sito della collina di Tara sono presenti allineamenti astronomici significativi.

Nell’antica letteratura irlandese e in vari nomi di luoghi antichi ad esempio sono presenti molti riferimenti astronomici riguardanti la collina di Tara. E’ significativo il fatto che molte rovine dell’antica collina siano allineate al tumulo megalitico su un’asse nord-sud, segnando la posizione del sole di mezzogiorno.

Ci sono poi molti studi che rivelano come le date di celebrazione delle antiche feste celtiche irlandesi fossero decise in base alla levata eliaca* di quattro stelle, Antares (Samain), Aldebaran (Beltaine), Regolo (Lughnasa) e le stelle della costellazione di Pegaso (Imbolc), nonché sulla base della posizione di levata del Sole.

*La levata eliaca di una stella indica il fenomeno del suo sorgere esattamente all’alba, o la prima apparizione dell’astro, subito prima del sorgere del Sole, dopo un periodo di tempo durante il quale la stella non era stata visibile.

C’è un racconto molto curioso in un antico manoscritto irlandese che parla di Conn, un re supremo, e della Fortezza Reale di Tara che circonda il tumulo megalitico.

Il manoscritto si intitola “La pietra magica di Tara”, e afferma:

“Una sera Conn delle centinaia di battaglie si rifugiò all’alba nella Ri Raith (Fortezza Reale) di Tara, accompagnato dai suoi tre druidi, Mael, Bloc e Bluicne, e i suoi tre poeti, Ethain, Corb e Cesare; era solito rifugiarsi ogni giorno in questo luogo con la stessa compagnia allo scopo di osservare le stelle, affinché nessuna creatura aerea ostile discendesse sull’Irlanda a sua insaputa…”

Creature aeree, geometrie sacre, rappresentazioni di codici stellari… la collina di Tara, come innumerevoli altri siti sacri in tutto il mondo, ci parlano della nostra connessione con altri mondi, di visioni galattiche e di presenze che interagiscono con noi.

Che ci si voglia credere o meno, ci sono luoghi che ci parlano di queste connessioni, come se fossero portali per altre realtà e visioni più ampie, più profonde.

Chissà perché gli esseri umani sono sempre alla ricerca di una connessione con altri mondi paralleli e altre presenze.

Io credo che il nostro essere e il nostro esistere cerca, con curiosità e coraggio, di trovare delle risposte a quesiti ancora irrisolti, ma che spingono l’umanità verso la conoscenza di qualcosa di ancora sconosciuto che ha radici profonde nella storia che ormai può solo parlare per simboli. Ci sono cose che l’essere umano, nella società in cui viviamo, non percepisce più.

Ma non disperiamo anche se il viaggio è ancora molto lungo. Cerchiamo, con l’aiuto della storia a recuperare i nostri sensi e le nostre percezioni. Auguriamoci allora Buon Viaggio!!

Féach tú go luath


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