Testo di Paolo Sirocchi
PREFAZIONE
La mia passione per la musica folk irlandese ha la sua origine nel 1976, quando per una serie di circostanze ascoltai un brano dei Chieftains senza avere la più pallida idea di cosa fosse, ma rimanendo comunque ipnotizzato dal ritmo e dalla melodia.
Nel corso degli anni ho coltivato questa passione, accostandola anche a quella per la musica country, discendente diretta della musica folk irlandese. Oltre che ascoltare brani e generi sempre nuovi ho anche letto molto, interessandomi della musica tradizionale di tutti i paesi celtici, diventando infine un appassionato di musica etnica.
Non sono un esperto, tantomeno un critico; mi piace però documentarmi e fornire ad altre persone uno spunto affinché anche loro possano a loro volta andare a scoprire notizie e documentazioni, e l’ascolto di un brano musicale non sia solo un’emozione momentanea ma qualcosa di “cosciente”.
Ho esercitato questo mio desiderio finché ho potuto tenere delle trasmissioni presso una webradio (NorthStar Webradio) che purtroppo recentemente ha dovuto interrompere la sua attività, ma mi è rimasto il desiderio di parlare alle persone della musica che mi piace, dei miei brani preferiti e delle loro storie.
Essendo questo blog dedicato all’Irlanda, vi parlerò volta per volta di un brano di musica “folk” strettamente irlandese, anche se ovviamente esistono numerose band e singoli artisti di nazionalità irlandese che fanno musica pop, rock o anche di altro genere.
Per chi è curioso di come sia nata la mia passione per la musica irlandese e celtica in generale, può leggere l’articolo “Perchè l’Irlanda” scritto, sempre per questo blog, nell’ottobre 2019.
INIZIAMO CON LE GIGHE
Per incominciare parliamo delle “gighe”. La giga viene citata per la prima volta nel XVI secolo, come danza irlandese di origine popolare e corale, successivamente importata in Scozia ed in Inghilterra.
Le prime gighe si presentano di carattere simile alle altre danze di movimento vivace, come il saltarello, ballo tipico delle regioni dell’Italia centrale, o la gagliarda, danza rinascimentale popolare nel XVI secolo in tutta l’Europa.
MERRILY KISS THE QUAKER – DESCRIZIONE DEL BRANO
La giga che desidero farvi ascoltare oggi si intitola “Merrily kiss the quaker”, come a dire “Bacia allegramente il quacchero”. È un brano normalmente strumentale, almeno per quanto riguarda le sue versioni più conosciute. In realtà esistono versioni cantate, ma come spesso accade, le notizie si perdono nella notte dei tempi.
Questo brano non sfugge a questa regola, è conosciuto con qualche decina di titoli diversi, per brevità cito solo “Merrily Kiss The Quaker’s Wife” tra gli altri ed è stato “esportato” anche in Scozia.
Nelle ricerche che ho fatto, ho trovato come liriche maggiormente “accreditate” il testo seguente:
The Quaker’s wife sat down to bake
With all her bairns about her.
She made them all a sugar cake,
And the miller he wants his mouter.
Sugar and spice and all things nice,
And all things very good in it,
And then the Quaker sat down to play
A tune upon the spinet.
Merrily danced the Quaker’s wife,
And merrily danced the Quaker
Merrily danced the Quaker’s wife,
And merrily danced the Quaker
La spinetta, (lo strumento musicale citato nel testo) appartiene alla famiglia degli strumenti a tastiera con corde pizzicate, assieme al clavicembalo. A differenza del clavicembalo però, è di dimensioni contenute, cosa che ne permette un facile trasporto; per questo motivo, godette di una certa popolarità fino al XVIII secolo. La praticità ne permetteva l’uso in ambiente domestico.
Il vocabolo “Mouter” scritto nel testo (si pronuncia moo-ter) è il compenso da corrispondere al mugnaio per avere macinato la farina. “Bairns” (bearns) è una parola scozzese che significa “bambini” ed una possibile traduzione del testo è riportata qui di seguito:
La moglie del quacchero si sedette a cuocere
Con tutti i suoi bambini su di lei.
Ha fatto per tutti loro una torta di zucchero,
E il mugnaio vuole il suo compenso.
Ha messo zucchero e spezie
e tutte le cose belle e buone in essa.
E poi il quacchero si sedette a suonare
Una melodia sulla spinetta.
Ballò allegramente la moglie del quacchero,
E ballò allegramente il quacchero
Ballò allegramente la moglie del quacchero,
E ballò allegramente il quacchero.
Voglio proporvi questo brano nell’interpretazione dei Planxty, band storica del folk irlandese formatasi nel 1970 attorno alla figura di Christie Moore, rinomato cantatutore e chitarrista della contea di Kildare.
Il nome Planxty in gaelico irlandese indica una composizione musicale in omaggio ad un ospite, un mecenate, un benefattore.
I Planxty cessano l’attività nel 1983 ma si riuniscono nel 2003, grazie principalmente ad un documentario su di loro realizzato dalla RTE, ma dopo la pubblicazione dell’album Live 2004 si sciolgono un’altra volta. Attualmente non si sa se siano previste nuove riunioni o nuovi dischi.
Ed ora vi lascio al brano. Buon Ascolto!
Paolo Sirocchi
Fonti: Youtube, thesession.org e Wikipedia
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